P R O G E T T I

SCAPIDDATI. Perché l’aria è solo vento tra i capelli

Mostre & Presentazioni

Una mostra di Patrizia Italiano (a cura di Walter Spennato)

“SCAPIDDATI. Perché l’aria è solo vento tra i capelli” è il titolo della nostra seconda mostra itinerante.

La mostra nasce dall’incontro tra la ceramista palermitana Patrizia Italiano, Walter Spennato, sociologo e coordinatore della Casa per la Vita “Artemide” di Racale, e gli ospiti della struttura residenziale.

Le teste – “Venditori di Sicilia” (Carmelina, la venditrice di fichi d’India, Totuccio il venditore di peperoncini), i “Personaggi” (Archetipi della cultura siciliana e mediterranea), i “Vasi Parlanti”, le “Scatole fiorite e alberi”, ecc. – sono certamente le opere che Patrizia Italiano maggiormente predilige per raccontare la sua Palermo, con i suoi mercati pittoreschi, gli odori avvolgenti, i palazzi ricchi di storia e i cibi che profumano di secoli di tradizioni culinarie, la sua Filicudi, con i sentieri assolati, tra i muretti a secco, il sole e l’azzurro del mare, ma anche la Sicilia e il Mediterraneo. Opere queste divenute ormai iconiche nelle sue mostre e nel suo catalogo.

Ecco che la scoperta del tutto casuale delle opere (le teste) e delle qualità artistiche di Patrizia Italiano hanno spinto Walter Spennato a contattarla per chiederle di raccontare con la ceramica la vita, i sogni e le speranze delle persone che vivono in Artemide.

 L’artista – dal suo “piccolo studio con giardino” di Palermo – ha interagito per diversi giorni (attraverso videochiamate) con i 16 ospiti di Artemide, in una sorta di “residenza artistica virtuale”.

Ogni ospite si è fatto conoscere dall’artista. Dopo una breve presentazione, ognuno ha raccontato qualcosa della propria vita prima che la sofferenza psicologica insorgesse: chi era sposato con figli, chi si era laureato, chi faceva il pescatore, chi lo scultore di pietra leccese. Durante le conversazioni gli ospiti hanno descritto le loro giornate tipo in Artemide: c’è chi ascolta musica, chi dipinge, chi canta al karaoke, chi legge, chi balla la pizzica, chi gioca a carte, chi prende il treno per andare a trovare una volta alla settimana la sorella, chi va al bar con le educatrici, chi fuma e basta perché il resto non gli interessa. Alla fine sono saltati fuori i loro desideri, i loro sogni nel cassetto: “Quando esco di qui vorrei trovare una donna più giovane di me e trascorrere con lei il resto della mia vita”, dice ad esempio Marcello.

Patrizia ha fatto tesoro delle vite raccontate, delle parole dette, dei sorrisi, ma anche delle lacrime che uno di loro si è lasciato scappare mentre le diceva quanto gli mancassero le sue figlie. Ha ascoltato tutti con profondo interesse. Si è appuntata frasi, parole. Trapelavano tutte le sue emozioni: a volte si commuoveva, spesso sorrideva.

Il risultato di questo incontro sono 16 bellissime teste in ceramica che l’artista ha plasmato sul tornio, per poi cuocerle più volte e colorarle con smalti e cristalline.

Patrizia Italiano con questo progetto si accosta al tema della salute mentale in punta di piedi ma con determinazione e capacità, comprendendo la portata di una problematica sanitaria e sociale che sempre di più riveste importanza nella nostra società: tematica purtroppo intimamente collegata a quella dello stigma, del pregiudizio che ancora oggi (a oltre 40 anni dall’approvazione della legge 180, la cosiddetta Legge Basaglia) ruota attorno a chi soffre di disturbi psichici e ai loro familiari.

La mostra, come tutti i progetti di Artemide, intende creare un ponte ideale tra due mondi così vicini eppure così lontani: quello esterno alla struttura – la società, ancora poco sensibilizzata al tema dei “disturbi mentali”, e per questo vittima di pregiudizi e stereotipi (stigma); e quello interno – la comunità residenziale, i suoi ospiti.

I luoghi della mostra

Biblioteca Bernardini Lecce

La mostra ospite dal 1° luglio al 15 settembre nella Biblioteca Nicola Bernardini di  Lecce

La mostra fa la sua prima tappa a Lecce, dall’1° luglio al 15 settembre 2024 nella Biblioteca “Nicola Bernardini” di Lecce, al piano terra (ex Convitto Palmieri), in piazzetta Carducci.

Le 16 teste, realizzate da Patrizia Italiano, sono collocate all’interno del Museo della Stampa. Ogni testa è appoggiata su una macchina da stampa, attrezzature otto-novecentesche. Le ceramiche fanno il paio con la  “La Fabbrica delle Parole”, la mostra permanente situata in una sezione specifica dell’ex Convitto Palmieri.