QUESTO NON È UN POSTER – Autoritratti
“Questo non è un poster – Autoritratti” è il titolo della nostra prima Campagna di sensibilizzazione contro il pregiudizio sul disagio mentale al fine di favorire l’inclusione sociale delle persone affette da disturbi “della mente”.
Su ogni manifesto affisso per le vie principali di Racale, a partire dal 10 ottobre 2020 – data in cui si celebra la Giornata Mondiale della Salute Mondiale – vi è un autoritratto eseguito dagli ospiti della struttura residenziale, che, nata solo quattro anni fa, ha all’attivo diversi progetti artistici e culturali (già oggetto di studio di due tesi di laurea) volti, da un lato, all’incontro diretto tra i residenti della struttura e artisti di varia estrazione: musicisti, cantanti, attori, pittori, illustratori, ecc.; dall’altro, a sensibilizzazione l’opinione pubblica ai temi del disagio mentale e all’inclusione sociale: proprio per questo motivo ad ogni appuntamento vengono invitate le persone a partecipare agli eventi così una possibilità di incontro, di interazione e di scambio con l’intento di combattere il pregiudizio e le false credenze di cui la società è vittima.
I manifesti – 13 per essere precisi – oltre all’autoritratto, contengono il nome della persona autoritratta, con la dicitura: “Io sono …”, seguito dal nome, e un QR-Code che rimanda su YouTube che consente di ascoltare e vedere il video della canzone preferita dall’ospite autoritratto.
In altre parole, “Questo non è un poster” è un manifesto “aumentato” che intende rivelare a chi lo osserva un po’ della vita di una persona: il tratto, il volto, il nome, la canzone preferita: informazioni base per una prima presentazione che si rispetti, anche se mediata da un manifesto.
L’intento dell’iniziativa è quello di mettere in comunicazione la comunità di persone residenti nella Casa per la Vita con la comunità più ampia, quella cittadina, i soggetti che da quest’ultima vogliono essere ri-conosciuti e integrati senza pregiudizi. Si vuole perseguire la lotta allo “stigma”, la parola l’ultima attualmente usata per indicare la diagnosi della malattia mentale e i comportamenti che l’accompagnano, risvegliano nelle persone atteggiamenti negativi e di rifiuto senza che ci sia una conoscenza del problema.
Lo “stigma” che accompagna la malattia mentale, crea un circolo vizioso di alienazione e discriminazione, intesa come privazione di diritti e benefici, per la persona malata, la sua famiglia e tutto l’ambiente ad essi circostante, diventando spesso la fonte principale di un grave isolamento sociale, l’incapacità di trovare una casa o un lavoro, di abuso di alcool e di sostanze, di fenomeni di emarginazione e di una protratta marginalizzazione.
Questa è una vita, dunque, non (solo) un poster, rimodulando il titolo della campagna di sensibilizzazione – promossa dalla struttura residenziale socio sanitaria – si riesce meglio a comprenderne il senso e la finalità ultima dell’originale iniziativa.
La stessa comunicazione è stata postata contemporaneamente, col nome leggermente modificato “Questo non è un post”, sul profilo Instagram ufficiale della struttura residenziale (@casaperlavita_artemide).
Successivamente abbiamo realizzato una fanzine dal titolo “Mondo Interiore. 13 autoritratti fuori di testa”. L’illustrazione della copertina è stata disegnata dall’illustratrice Valeria Puzzovio. Visita il suo sito per saperne di più dell’autrice https://valeriapuzzovio.bigcartel.com
Leggi l’articolo di Lucio Iaccarino, esperto in Marketing e Comunicazione che cura anche un suo blog su Huffingtonpost.it. Alla fine dell’articolo i disegni sono stati interpretati dalla psicologa Roberta Zunno > Marketing, creatività e disagio mentale
I nostri autoritratti sono stati inseriti sul n. 29 della celebre rivista letteraria “Colla”: scarica la rivista