ATTACCHI D’ARTE – L’arte come terapia emotiva
L’arte come terapia emotiva . È questa l’idea-base di Attacchi d’arte, un progetto che è giunto alla sua quinta edizione, e che vede la presenza in struttura di pittori, illustratori, ceramisti che si troveranno a parlare di sé e della loro arte con persone affette da “disturbi della mente”, ma non per questo incapaci di ascoltare, comprendere e realizzare con l’artista un vero e proprio workshop.
L’artista ha così la possibilità di trovarsi di fronte ad un pubblico “speciale”, persone che hanno bisogno di attenzioni speciali e costruire con loro un piccolo “percorso artistico” basato sull’ascolto, l’insegnamento di una tecnica e la creazione dell’opera d’arte.
Creare partendo dalle proprie emozioni, riuscire a incanalarle in un disegno, in un manufatto, dare forma alla fantasia, ma anche sfogo al disagio, alla sofferenza, questo è l’obiettivo di un “attacco d’arte”, che diventa terapia pura, emotiva, naturale.
L’arte, dunque, è momento creativo di gruppo. L’arte come sfogo emotivo, che diventa segno, di-segno, che diventa colore, miscuglio di colori, miscuglio di umori. È risaputo, infatti, che l’opera artistica costituisce un mezzo efficace di regolazione dell’attività emozionale. Nel processo creativo s’impara a essere più vivi e presenti, a comunicare con se stessi e con gli altri, a rompere gli schemi routinari, ad abbandonare il conosciuto e scoprire nuove prospettive.
L’attività artistica, com’è risaputo, offre la possibilità di uno sviluppo più ampio della personalità. Emozioni e sensazioni sono gli strumenti per procedere verso il benessere e mantenere così un buono stato di salute. Il processo creativo inizia con il lasciarsi andare così come si è: si esprimono idee, impulsi, impressioni, desideri, emozioni liberandole attraverso il mezzo artistico.
Anche questo progetto s’inserisce nella logica di creare momenti di contatto tra due mondi così vicini eppure così lontani: quello esterno alla struttura, ancora vittima di pregiudizi sui cosiddetti “disturbi mentali”, e quello interno.
Al fine di sensibilizzare e coinvolgere chi intende avvicinarsi alle tematiche dell’inclusione sociale e del disagio mentale è possibile prenotarsi per partecipare ad un “Attacco d’arte” chiamando in struttura: l’evento è aperto a 2 persone munite di DPI.
Gli appuntamenti con gli artisti
Massimo Pasca nasce nel Salento nel 1974 ed è uno dei più attivi live painter italiani.
Già dal 1994 porta sulle coste pugliesi il concetto di live painting con numerosi happening in compagnia di dj, musicisti e poeti. Ha dipinto per collezionisti privati, istituzioni, centri sociali, cineclub, teatri, musicisti e per la moda. I suoi disegni sono finiti su maglie, borse e copertine di dischi, libri e manifesti.
Negli anni ha dipinto a fianco di musicisti o gruppi come Negrita (per i quali ha anche realizzato i disegni dell’album Helldorado), Bandabardò, Tommaso Novi dei Gatti Mézzi, Filippo Gatti, Luci della Centrale Elettrica, Andrea Mi e in locali come il Piper di Roma, il Festival della Creatività di Firenze, il M.E.I di Faenza, il M.a.c.r.o Future di Roma.
Veronica nasce a Lecce nel 1983, dopo il diploma classico ed una pausa di riflessione vacillante di due anni si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Lecce, conseguendo il diploma di laurea in pittura. Prosegue il suo iter disegnando e sperimentando nuove tecniche, alternando il colore all’assenza totale di colore, prediligendo il figurativo all’astratto, ed approcciandosi timidamente, quando le ore di una giornata sono lunghe e più di 24 all’animazione. Prende parte ad esposizioni collettive a Lecce e Torino.
Partecipa ad una rivista indipendente di attualità disegnata, fondata da C.A.L.M., edita da Ergot Edizioni.
Illustra un racconto per bambini, di Bree Turner, Canada. Edita per YourLegs, magazine on line di moda cultura e design, e ne cura la rubrica Memorandum, per Tinals, This is not a love song, illustrando la cassettina Stormi, di IOSONOUNCANE, cantautore che le ha fatto scoprire il suono del cielo, e per Birdman, magazine di cinema e teatro.
Attualmente vive e lavora a Lecce dove si occupa di illustrazione e serigrafia cooperando con Cluster8, stamperia d’arte, di cui è co-fondatrice.
Sogna un giorno di trasferirsi in Thailandia, in età pensionistica, per godere della pensione che non avrà e magari per vendere pesce, che, come suo padre, non mangia.
Gianle 1/2 Lametà, classe 1979, nasce nel Salento.
A 16 anni vede i primi e rari graffiti che comparivano tra le strade della città, ne rimane così affascinato, tanto da volerci provare. Attivo come writer nel Salento fino al 2001, successivamente anche in Lombardia fino al 2013 quando decide di fare ritorno nella sua terra natale. La sua creatività su muro è sempre stata basata sullo studio di lettere e colorazioni…nel 2011 però comincia ad avere nuovi stimoli, nuove visioni e voglia di sperimentare nuovi progetti ed è così che si dedico completamente ai figurativi e alle illustrazioni, sia su muro che su carta.
Tutto ciò che disegna è un’estensione del suo “IO” più profondo che piano piano esce fuori, è un linguaggio molto personale che racchiude irrequietezza e rilassatezza, è un anello di congiunzione tra lui e le persone che osservano i suoi lavori, è visitare luoghi inesistenti rendendoli in qualche modo vivi e visibili a tutti.
In seguito si appassiona alla lavorazione del legno e quasi contemporaneamente si avvicina al mondo delle piante e in qualche modo riesce a unire 3 mondi apparentemente lontani ma che in qualche modo sono collegati grazie alla sua creatività.